A fine dicembre il Gruppo di Lavoro Sovranità Alimentare di Co-energia si è riunito per discutere:
- Stato dell'arte dei patti
- Relazioni con i produttori in rapporto con CoE (vedasi anche il bilancio della Sporta Solidale).
Si è fatto innanzitutto il bilancio dei patti del 2022, riportando anche il parere dei produttori raccolto nelle riunioni con loro, in cui è cominciato il confronto sul patto 2023.
LA BUONA TERRA CAMPANA
Gli ordini del 2022 hanno esaurito le forniture stabilite nel patto, superando gli importi del 2021. Le fatturazioni sono quasi concluse e a loro chiusura si verificheranno i miglioramenti da apportare al patto 2023. I produttori e i trasformatori sono contenti dei risultati visto il momento di difficoltà, a maggior ragione perché agli ordini del patto si sono aggiunte le 881 confezioni di 4 passate collegate alla Sporta Solidale.
ADESSO GRANA
Le vendite legate al Patto sono state molto inferiori rispetto al 2021 e se non fosse stato per la Sporta Solidale la differenza sarebbe stata ancora più notevole. Per il 2023 il Biocaseificio Tomasoni propone che il patto tenga conto in primis dell’aumento dei costi della materia prima, il latte, passato da 0.55€ al litro a 0.70€ (+27%).
ADESSO PASTA!
La cooperativa è in forte crisi: rispetto al 2021 il numero dei GAS pattanti non è aumentato e il volume dei loro acquisti è diminuito; anche in questo caso il respiro dato dagli ordini ‘imprevisti’ della Sporta Solidale, seppure di per sé positivo, non è stato sufficiente a recuperare il disavanzo.
Anche i risultati dell’indagine co-finanziata da CO-energia per determinare, diversamente dalla sola analisi delle rese agrarie annuali, il contributo alla determinazione del prezzo trasparente dato dal costo delle materie prime (farro e grano duro), sono stati disarmanti.
Obbiettivo dell’indagine era “di individuare i prezzi da liquidare ai conferitori dei cereali alla coop.va La terra e il cielo, al fine di assicurare all’azienda agricola la possibilità̀ di remunerare il proprio lavoro, arrivando almeno alla pari di quello di un operaio agricolo comune, assunto a tempo indeterminato (circa 30.000 €)” (dal report finale).
[…] "! risultati ottenuti sono francamente sconsolanti! [...] su 63 bilanci calcolati in 21 aziende per 3 anni, in 62 casi il passivo oscillava da un massimo di - 58.673,99 € ad un minimo di - 5.964,67 € (valore medio = 21.646,51 €). L’analisi dei dati ha portato a determinare un prezzo così elevato e lontano dai prezzi di mercato (vedi Tabella 3), che riteniamo sia non praticabile".
La coop.va per il 2023 ritiene quindi di restare con il prezzo del grano e del farro già consolidato nell’anno precedente, dichiarandosi disponibile ad aggiornare il contributo dato alla composizione del prezzo trasparente dai costi amministrativi e di prendere in esame le proposte del gruppo misto per migliorare il patto in ulteriori parti.
L’aumento delle materie prime, quando, come nel caso del latte per il Biocaseificio Tomasoni, è stabilito dai fornitori sulla base dei prezzi di mercato, costringe i trasformatori ad inglobarlo, come componente predefinita, non trasparente, nella composizione del prezzo collegato al patto. Quando si cerca di stabilire il loro prezzo con criteri che garantiscano una equa remunerazione dei soci conferitori, come per la Terra e il Cielo, ci si ritrova a tornare comunque al riferimento dato dai prezzi di mercato. Nel frattempo, anche le condizioni economiche dei gasisti sono cambiate, soprattutto per gli aumenti dei costi di energia e beni alimentari.
Cosa fare? Per ora l’unica risposta che ci si può dare è la necessità di cercare insieme, produttori, trasformatori, consumatori, possibili soluzioni innovative, dato il periodo di transizione e di disorientamento in cui ci si ritrova, a causa degli effetti sempre più gravi della ‘policrisi’ in corso.